Stava fuggendo in Svizzera il killer del vigilante ucciso a Bergamo. L’uomo è stato fermato e, insieme a lui, è stata sequestrata l’arma del delitto.
Già da ieri sera, l’uomo fuggiva e la Polizia lo stava cercando. Mamadi Tunkara, vigilante di 37 anni, è stato trovato ucciso lo scorso venerdì pomeriggio a Bergamo. Dapprima non c’erano certezze che l’uomo fermato in fuga al confine con la Svizzera avesse un collegamento con l’accoltellamento avvenuto fuori dal supermercato Carrefour in Via Tiraboschi a seguito di una lite scoppiata proprio davanti al centro commerciale. Tuttavia, presto è arrivata la confessione: il killer ha giustificato il suo gesto.
L’uomo fermato dalle Forze Armate è un 28enne del Togo, Djiram Sadate, che questa mattina stava oltrepassando i confini del Paese. Secondo una prima analisi, l’uomo sarebbe un senza fissa dimora. Le indagini suggeriscono che la vittima conoscesse il suo aggressore: il tentativo di lasciare l’Italia era già iniziato venerdì sera, proprio quando la Polizia aveva avviato la caccia all’uomo a seguito della tragedia.
Scoperto al confine con la Svizzera il killer del vigilante
I testimoni del fatto hanno raccontato di aver visto i due uomini rincorrersi per un tratto di strada intorno alle 15 del pomeriggio, fin quando l’assassino non avrebbe spinto a terra il vigilante prima di colpirlo più volte con un coltello.
I passanti hanno commentato come “agghiacciante” la scena che ha avuto luogo davanti ai loro occhi: la vittima è stata schiacciata contro una vetrina ed è stata colpita con quattro o cinque colpi di lama, proprio nel centro città, lungo una delle vie principali dello shopping.
Al termine del delitto, il killer è stato visto fuggire a piedi verso via Moroni. E’ in questo momento che è scattato l’allarme: sul posto sono giunti i soccorsi mentre le Forze dell’Ordine hanno dato il via alle ricerche dell’assassino.
Delitto di Bergamo: trovato il presunto killer e l’arma del delitto
E’ stato ritrovato anche un coltello da cucina con la lama in ceramica che potrebbe essere compatibile con quello utilizzato per togliere la vita a Mamadi: questa mattina era in via Paglia, a sole poche centinaia di metri da dove si è consumato il delitto. L’aggressore lo ha abbandonato lungo la via intrapresa per allontanarsi e fuggire. Non appena ritrovato, è intervenuta la Polizia scientifica per i rilievi del caso e il sequestro dell’arma.
La lama è lunga 14 centimetri e l’impugnatura 13. Secondo le testimonianze rilasciate dal killer, l’omicidio non sarebbe stato premeditato: si sarebbe trattato di una lite finita male. Nel pomeriggio, a seguito della cattura, ha avuto luogo la conferenza stampa nella questura del capoluogo orobico e la procuratrice Maria Cristina Rota ha sottolineato che risulta in pericoloso aumento l’uso delle armi da taglio e da punta, soprattutto da parte di giovani e stranieri. E’ divenuto frequente, da parte loro, portare con sé questo genere di armi, pur non avendo un motivo legittimo.
Al momento, le indagini si stanno concentrando anche sull’accertare la veridicità di quanto confessato da Sadate: il movente sarebbe stato di tipo sentimentale.
Un omicidio avvenuto per amore e gelosia
Sulla base di quanto dichiarato dal killer, il vigilante del Carrefour ucciso avrebbe iniziato una relazione con la sua ex compagna, conosciuta proprio quando la coppia si recava a fare la spesa. I fatti ricostruiti portano a comprendere che il 28enne togolese si era recato sul luogo di lavoro del vigilante per chiarire la situazione e fargli confessare il suo rapporto con la donna. Tunkara avrebbe reagito male, scatenando la lite che è finita con la sua morte.