Bollo non pagato: c’è un’ancora di salvezza, Salvini è chiaro

Oltre all’impennata dei costi di acquisto delle auto i cittadini devono fare i conti anche con le tasse sui propri mezzi che incidono sul reddito familiare

Matteo Salvini
Il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini (Instagram)

Il settore dell’auto sta vivendo sicuramente il momento peggiore degli ultimi anni. Il calo delle vendite sta interessando tutti i maggiori brand che si trovano a far fronte ad una notevole diminuzione di produzione che potrebbe portare alla perdita di lavoro per centinaia di migliaia di persone in tutto il continente. Le proteste che si sono scatenate in Germania da parte dei di dipendenti di Volkswagen sono solo la punta dell’iceberg di un problema ben più profondo che deve essere risolto nel minor tempo possibile. Il motivo principale del calo delle vendite è dovuto all’aumento tangibile dei prezzi di listino degli ultimi anni che hanno messo in guardia i cittadini. In molti, quindi, obbligati a cambiare il proprio mezzo di trasporto hanno preferito puntare su un veicolo usato.

Bollo non pagato, cosa si rischia?

bollo auto
Bollo auto (Instagram)

Questi costi vanno aggiunti a quelli considerati “fissi” per i guidatori. Tutti, infatti, devono fare i conti con il pagamento dell’assicurazione e soprattutto, la tassa meno amata dagli italiani, il bollo. Sono moltissimi i nostri connazionali che cercano di non pagare questo canone e i numeri parlano chiaro: nel2024, l’evasione fiscale legata a questa imposta ha raggiunto livelli preoccupanti: si stima che migliaia di cittadini abbiano scelto di non pagare, contribuendo a un fenomeno che sottrae centinaia di milioni alle casse delle regioni. Una parte (magari anche minima) di questi evasori lo fa però in modo non intenzionale: cosa si rischia, quindi, se non si paga il bollo dell’auto? La buona notizia è che la questione si può sistemare. Andiamo a vedere come.

Prescrizione del bollo auto: cos’è e come funziona

Agenzia delle entrate
Cosa si rischia se non si paga il bollo? (Instagram)

Pagare il bollo auto in ritardo non è mai conveniente, poiché comporta sanzioni e interessi di mora crescenti. Tuttavia, esiste una via d’uscita per chi ha accumulato arretrati: la prescrizione. In assenza di solleciti, infatti, dopo un determinato periodo il debito decade e il pagamento non sarà più dovuto. Generalmente, il termine è fissato a 3 anni, conteggiati a partire dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui il bollo andava pagato, come annunciato dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Basta però solamente una notifica nell’arco di tempo in questione che il conteggio venga azzerato nuovamente e le sanzioni, in quel caso, sono destinate ad aumentare.

Le conseguenze del mancato pagamento

In questo caso è giusto fare chiarezza sulle multe a cui si rischia di andare incontro. Chi vuole sanare la propria posizione deve sapere che le sanzioni aumentano col passare del tempo: entro 14 giorni il tasso è dello 0,01% giornaliero, ma si arriva al 5% oltre i 2 anni. Attenzione a non superare i 3 anni di ritardo: in quel caso, il veicolo può essere radiato dal registro automobilistico, con conseguenze ancora più gravi per il proprietario. Insomma, il consiglio è sempre quello di pagare nei tempi prestabiliti per evitare di andare incontro a spiacevoli episodi che possano essere anche pesanti a livello remunerativo.

 

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