Codice della strada aggiornato, attenzione ai falsi positivi nei test salivari: i soggetti a rischio

Con il nuovo Codice della strada sono stati introdotti i test salivari, tuttavia bisogna fare attenzione, perché ci sono molti falsi positivi

Con l’entrata in vigore della recente modifica al Codice della strada, è stato introdotto un nuovo obbligo. La somministrazione dei test salivari per rilevare la presenza di droghe nei conducenti. Questa misura ha scatenato un acceso dibattito pubblico, diviso tra chi la considera necessaria per aumentare la sicurezza stradale e chi la vede come una violazione dei diritti individuali. C’è chi critica l’utilizzo dei test salivari come metodo principale per identificare l’assunzione di sostanze stupefacenti e il rischio di ottenere risultati falsi positivi, in particolare per chi assume farmaci per patologie come ipertensione, diabete o depressione.

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Test salivari: se hai delle patologie risultano positivi-milanomet.it

Test salivari falsi per via di patologie: è polemica

Le polemiche riguardano principalmente il fatto che i test salivari possano condurre a sanzioni anche per coloro che non sono effettivamente sotto l’effetto di droghe. Per molti, questo rischierebbe di ledere i diritti dei cittadini senza risolvere un problema di sicurezza concreto.

In risposta a questa nuova normativa, il movimento dei Radicali Italiani ha annunciato l’intenzione di sollevare una questione di legittimità costituzionale. La loro preoccupazione è che la legge possa limitare in modo eccessivo i diritti individuali senza offrire reali benefici per la sicurezza delle strade. Le discussioni si concentrano anche sulla legittimità dei metodi usati per l’accertamento e sull’impossibilità di distinguere tra chi ha consumato droghe e chi sta assumendo farmaci legittimi ma suscettibili di falsi positivi.

Test salivari: come funzionano

Il test salivare è una modalità rapida e non invasiva per verificare la presenza di droghe nei conducenti. Generalmente, viene somministrato in occasione di controlli a campione, dopo incidenti o se il comportamento di un conducente desta sospetti. Il procedimento è relativamente semplice. Viene prelevata una piccola quantità di saliva dal conducente, a cui vengono aggiunte alcune gocce di reagente. La reazione chimica risultante permette di individuare la presenza di sostanze stupefacenti in pochi minuti. Sebbene i test salivari siano apprezzati per la loro rapidità e l’assenza di invasività, uno degli aspetti più discussi riguarda la loro affidabilità, soprattutto in relazione ai falsi positivi.

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testi positivi falsificati: se hai una patologia, ti becchi una sanzione-milanomet.it

Nel contesto dei controlli stradali, le forze dell’ordine utilizzano diverse tipologie di test salivari, a seconda dell’autorità che effettua il controllo. I Carabinieri, ad esempio, utilizzano il test DrugWipe 5S, che rileva principalmente il THC (il principio attivo della cannabis) e altre sostanze come cocaina, oppiacei e anfetamine. Questo test offre risultati in circa 8 minuti e ha una soglia minima di positività per il THC di 10 nanogrammi per millilitro. D’altra parte, la Polizia si avvale del test SoToxa. Questi, pur essendo simile al test usato dai Carabinieri, ha una soglia di positività più alta per il THC, fissata a 25 nanogrammi per millilitro.

Falsi positivi: chi assume farmaci rischia sanzioni

Uno degli aspetti più controversi dei test salivari riguarda la possibilità di falsi positivi, in particolare per chi assume farmaci per trattare condizioni come ipertensione, diabete o depressione. Alcuni studi hanno mostrato che il test SoToxa può rilevare tracce di THC anche 48 ore dopo il consumo, e che altre sostanze, come la cocaina, possono essere rilevate fino a 96 ore dopo l’assunzione. Ciò ha sollevato preoccupazioni su come i farmaci assunti regolarmente possano interferire con i risultati, portando a sanzioni ingiustificate.

Nel caso in cui un test salivare risulti negativo ma il conducente sembri comunque sotto effetto di sostanze. Oppure se il test non è disponibile sul posto, le forze dell’ordine possono chiedere un test di secondo livello, come un prelievo di sangue o urine. Tuttavia, questi ulteriori test possono essere rifiutati dal conducente, qualora non vi siano prove evidenti di alterazione.

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