Dopo la morte del 19enne causata dall’inseguimento dei carabinieri a Crovetto, c’è stata la protesta in Piazza San Francesco: cos’è successo
Una grande manifestazione ha avuto luogo a Milano, in Piazza San Francesco, per chiedere giustizia per Ramy Elgaml. Parliamo del 19enne egiziano morto la notte del 24 novembre 2023 a Corvetto, alla fine di un drammatico inseguimento con i carabinieri. La protesta ha visto la partecipazione di numerosi collettivi, associazioni, e organizzazioni antirazziste, che si sono uniti per denunciare la morte del giovane e per chiedere verità e responsabilità.
La vicenda che ha scosso Milano e che ha dato origine alle proteste è iniziata con un normale controllo di polizia. Ramy Elgaml, seduto come passeggero su uno scooter guidato dall’amico Fares Bouzidi, 22 anni, non si è fermato all’alt delle forze dell’ordine. Ha dato così inizio a un inseguimento per le strade della città. Dopo aver percorso diverse vie, il giovane ha perso il controllo del mezzo e ha avuto un incidente che gli è stato fatale. Durante la fuga, Ramy ha perso il casco, aggravando ulteriormente le sue condizioni.
La manifestazione anti razzista a favore di Ramy
A partire dalle 20, Piazza San Francesco è stata invasa da centinaia di manifestanti che hanno alzato la voce per chiedere giustizia per Ramy. Tra i partecipanti c’erano gruppi di giovani, attivisti e membri di associazioni che da tempo si battono contro il razzismo e per la difesa dei diritti umani. Il corteo, pur pacifico all’inizio, si è presto trasformato in un vero e proprio atto di protesta. I manifestanti chiedevano risposte concrete su quanto accaduto quella notte. Il giovane egiziano, infatti, non era solo una vittima di un incidente stradale, ma una vittima di una serie di circostanze che portano domande sull’intervento dei carabinieri.
Le proteste hanno preso piede dopo la diffusione di un nuovo video che mostra l’inseguimento ripreso da una dash-cam montata su una volante dei carabinieri. Le immagini sembrano confermare il sospetto che il comportamento delle forze dell’ordine abbia giocato un ruolo nel tragico esito dell’incidente. Dalle riprese emerge infatti un impatto tra il motorino e l’auto dei carabinieri, con il tentativo dei poliziotti di far cadere bruscamente i ragazzi dal veicolo. Alcune frasi registrate dall’audio, tra cui “Chiudilo che cade” e “Vaff****o, non è caduto”, hanno alimentato ulteriormente la polemica.
In risposta alla manifestazione, le forze dell’ordine hanno dispiegato un ampio dispositivo di sicurezza. Le forze di polizia si sono mobilitate dopo gli scontri violenti che si sono verificati a Torino il 9 gennaio. Qui, il corteo in solidarietà a Ramy era degenerato in violenza, con alcuni manifestanti che avevano vandalizzato un commissariato. La manifestazione di Milano, purtroppo, non è stata esente da scontri, e la tensione tra manifestanti e forze dell’ordine è aumentata quando il sit-in è evoluto in un corteo che ha visto il coinvolgimento di gruppi più radicali, pronti a sfidare l’autorità.