È ufficiale, si può andare in pensione anticipatamente, grazie alla rendita integrativa: ecco, però, cosa si andrà a perdere
Pensione anticipata a 64 anni: sì ma a che prezzo?
Il sistema pensionistico italiano offre due principali misure per l’uscita dal mondo del lavoro: la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata contributiva. Sebbene entrambe abbiano lo scopo di garantire un supporto economico post-lavorativo, presentano differenze sostanziali.
La pensione di vecchiaia è la forma di pensionamento standard e riguarda tutti i lavoratori. L’età minima per accedervi è fissata a 67 anni, a condizione di aver versato almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, esiste una distinzione tra chi ha iniziato a lavorare prima del 1995 e chi ha cominciato successivamente. I lavoratori che hanno iniziato prima di quella data possono andare in pensione a 67 anni con i requisiti di contributi. Mentre coloro che hanno cominciato dopo devono aspettare fino a 71 anni, ma con il requisito di 5 anni di contributi. I
La pensione anticipata contributiva, invece, è accessibile solo a chi ha cominciato a versare contributi dopo il 1995. In questo caso, l’uscita dal lavoro è possibile a 64 anni, con 20 anni di contributi, ma a condizione che la pensione raggiunga almeno tre volte l’assegno sociale (circa 1.616 euro al mese).
Come cambia la modalità contributiva nel 2025
Nel 2025, però, ci sarà una novità significativa per la pensione anticipata contributiva. Sebbene i requisiti di età e di contributi non cambino, si introdurrà una nuova modalità che permetterà di anticipare la pensione di 3 anni. La condizione per ottenere questa pensione anticipata sarà però la rinuncia al Trattamento di Fine Rapporto (TFR), che verrà utilizzato per facilitare l’uscita dal lavoro. Questo cambiamento potrebbe risultare interessante per chi ha ancora molti anni di lavoro davanti, in quanto il TFR verrà destinato al fondo pensione. Diventa,però, problematico per chi ha accumulato pochi versamenti o non ha aderito a un fondo pensione.
Inoltre, per chi ha già versato contributi alla previdenza complementare, ci sarà la possibilità di utilizzare questi importi per raggiungere l’importo minimo necessario per la pensione anticipata. Questo potrebbe rendere più facile l’accesso alla pensione anticipata, soprattutto per chi ha accumulato un buon capitale in un fondo pensione. Tuttavia, chi non ha versato nulla ai fondi complementari troverà questa strada difficile da percorrere.